Il DEF Documento di economia e finanza 2023, approvato dal Consiglio dei ministri martedì 11 aprile, è stato trasmesso alle Camere. Il Documento contiene anche gli allegati e la relazione al Parlamento con cui il Governo chiede l’autorizzazione a un maggior indebitamento per 3,4 miliardi nel 2023 e 4,5 miliardi nel 2024.
“Il Documento di Economia e Finanza (DEF) – scrive il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti nella premessa al DEF – vede la luce in un quadro economico che resta incerto e non privo di rischi. Negli ultimi tempi la morsa della pandemia e del caro energia si è allentata, ma la guerra in Ucraina non conosce tregua, le tensioni geopolitiche restano elevate e il rialzo dei tassi di interesse e il drenaggio di liquidità operato dalle banche centrali hanno fatto affiorare sacche di crisi nel sistema bancario internazionale”.
“Malgrado una situazione così incerta, – continua il Ministro – l’economia italiana continua tuttavia a mostrare notevole resilienza e vitalità. Nel 2022 il PIL è cresciuto del 3,7 per cento e gli investimenti fissi lordi sono aumentati del 9,4 per cento in termini reali, salendo al 21,8 per cento del PIL, un livello che non si registrava da oltre venti anni. Sebbene la crescita congiunturale del PIL sia rallentata nella seconda metà dell’anno scorso, con una lieve contrazione nel quarto trimestre, i più recenti indicatori suggeriscono che già nei primi tre mesi dell’anno sia ripresa la crescita economica. Le indagini presso le imprese, inoltre, segnalano un miglioramento delle attese su ordinativi e produzione e un incremento degli investimenti rispetto allo scorso anno”.
“Abbiamo di fronte a noi grandi sfide, – scrive ancora Giorgetti nella premessa al DEF – dai cambiamenti climatici alla crisi demografica della popolazione italiana, ma anche notevoli opportunità di aprire una fase di sviluppo del nostro Paese all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità ambientale e che investa non solo la sfera economica, ma anche l’inclusione per ridurre i divari siano essi generazionali, territoriali o di genere. Le riforme avviate, a cominciare da quella fiscale, intendono riaccendere la fiducia degli italiani nel futuro, tutelando le famiglie e la natalità e, riconoscendo lo spirito imprenditoriale quale motore di sviluppo economico, promuovendo il lavoro quale espressione essenziale dell’essere persona. La prudenza di questo Documento è, quindi, ambizione responsabile”.