Il Mezzogiorno può trasformarsi in un territorio che offre opportunità lavorative grazie a nuovi incentivi per le imprese giovanili. Avviare attività di produzione di beni e servizi in Puglia è possibile grazie alla misura Resto al Sud, promossa dal Ministro della Coesione e del Mezzogiorno e gestita da Invitalia.
Con il nuovo finanziamento pari a 1.250 milioni di euro, molti giovani pugliesi potranno fare impresa rimanendo nella propria terra d’origine. Il nuovo incentivo fiscale, introdotto dal DL 91/2017 per favorire la crescita economica nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Sud, svantaggiati a livello economico ed occupazionale.
I progetti imprenditoriali dei giovani meridionali, quindi, possono divenire una concreta realtà, ed essere ‘costruiti’ nella propria terra d’origine, seguendone le vocazioni.
A chi è rivolto Resto al Sud
Le agevolazioni sono rivolte ai giovani imprenditori di età compresa tra 18 fino a 36 anni non compiuti che rispondono ai seguenti requisiti:
- sono residenti nella regione Puglia alla data di presentazione della domanda di agevolazione oppure dimostrano che trasferiranno la loro residenza entro 60 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni in fase istruttoria;
- non abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso altra impresa lavoro e non siano titolari di altre imprese;
- non devono risultare già beneficiari, a partire dagli ultimi tre anni, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità.
Le proposte possono essere presentate da singoli giovani o da team di giovani che abbiano costituito, successivamente alla data del 21 giugno 2017, o costituiranno un’impresa in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. I progetti saranno valutati e sottoposti ad un esame di merito, che comprende anche un colloquio con gli esperti di Invitalia.
Le domande possono essere presentate dai soggetti che si risultano essere costituiti al momento della presentazione o si costituiscano, entro 60 giorni dalla data di comunicazione del positivo esito dell’istruttoria nelle seguenti forme giuridiche:
- impresa individuale;
- società, ivi incluse le società cooperative.
I soggetti beneficiari della misura devono mantenere la residenza nella Regione Puglia per tutta la durata del finanziamento e le imprese e le società devono avere, per tutta la durata del finanziamento, sede legale e operativa in un Puglia.
Agevolazioni Resto al Sud
Ciascun richiedente potrà ricevere fino ad un massimo di 50 mila euro. Nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti l’importo massimo del finanziamento erogabile sarà pari ad un ammontare massimo complessivo di 200 mila euro, e le agevolazioni coprono il 100%. Il 35% del contributo sarà a fondo perduto ed il 65% sotto forma di prestito a tasso zero.
Sono finanziate le attività imprenditoriali relative:
- alla produzione di beni nei settori dell’artigianato e dell’industria, della pesca e acquacoltura;
- alla fornitura di servizi;- a servizi turistici;
- al commercio (solo se trattasi di commercializzare i beni prodotti dall’impresa);
- attività e gestione di immobili di proprietà o in leasing;
- alla manutenzione e riparazione di veicoli (codice Ateco 45.20 e 45.40.3).
Spese ammissibili Resto al Sud
Le spese che rientrano nelle agevolazioni fiscali sono:
- spese per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili: per un massimo del 30% della spesa totale;
- spese di acquisto macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
- spese di acquisto di programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione (TIC);
- spese utili per avviare la nuova attività imprenditoriale: materie prime, materiali di consumo, bollette e canoni di locazione e leasing, garanzie assicurative: per un limite massimo pari al 20% del totale di spesa.
Sono escluse le spese per la progettazione e quelle per il personale.
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