Trepuzzi
PIATTI E PRODOTTI TIPICI
CECORA RESTA UTATA
Cecora resta (cicoria selvatica)
Cipolla
Sedano
Carota
Prezzemolo
Pomodoro
Carne di maiale
Formaggio piccante (tipo Rodez)
Sbollentare le “cecureddhre” e preparare a parte un brodo unendo cipolla, sedano, carota, prezzemolo, pomodoro e carne di maiale. Successivamente unire le “cecureddre” con il brodo e i pezzetti di carne e “otare” (girare) con il formaggio.
PRINCIPALI LUOGHI DI INTERESSE STORICO ARTISTICO E CULTURALE
CHIESA DI MARIA SANTISSIMA ASSUNTA IN CIELO
È la chiesa madre di Trepuzzi e risale ai primi anni del XVII secolo. Originariamente era intitolata a san Pietro Apostolo; la dedicazione alla Madonna Assunta avvenne solo a partire dal 1792. La chiesa fu eretta nel 1603 su una costruzione preesistente, di dimensioni più piccole. Presenta una nuda facciata a coronamento orizzontale, modellata solo da alcune larghe lesene ed aperta da un portale timpanato. Il portale d’ingresso è sormontato da una finestra lobata tardo-settecentesca. Il campanile, costruito in sostituzione di quello antico, venne realizzato in forme barocche tra il 1921 e il 1928. L’interno, a croce latina con una sola navata, è suddiviso in quattro campate scandite da brevi cappelle. L’altare maggiore, consacrato nel 1925, è adorno di una grande tela raffigurante l’Assunzione di Maria, realizzata nel1766 per volontà del sindaco Marco Rampino.
CAPPELLA DELL’ASSUNTA
Edificata tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo e completamente rinnovata nel XVIII secolo. Ad essa è legato il tradizionale miracolo della liberazione del paese da alcune piraterie francesi[non chiaro], avvenuto il 12 aprile 1799, per intercessione della Madonna Assunta.
CAPPELLA DELLE ANIME SANTE
Edificata nel 1912 per opera dei confratelli della confraternita delle Anime Sante del Purgatorio.
CAPPELLA DI SAN GIUSEPPE PATRIARCA
Di proprietà della famiglia Petrucci, costruita per volere del sacerdote Giuseppe Petrucci nella seconda metà del XVII secolo.
CAPPELLA DI SANT’ANTONIO ABATE
Risalente al XVII secolo e originariamente appartenente all’Ordine costantiniano, del quale rimane l’emblema sulla porta d’ingresso. Ospita un pregevole dipinto murale.
CAPPELLA DI SANTA CROCE
Risalente alla seconda metà del XVII e sede della confraternita del SS. Sacramento, dal 2 marzo 1858.
CHIESA DELLA PURIFICAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
Menzionata per la prima volta nella visita pastorale di monsignor Luigi Pappacoda nel 1640, dalla quale si evince che era sede della confraternita della Purificazione istituita nel 1633 secondo le regole dei Gesuiti. Fu riedificata e portata a termine nel 1747. La facciata, racchiusa fra due lesene lisce, presenta un semplice portale timpanato e una finestra rettangolare, e termina con un coronamento a volute, sormontato da una croce in carparo, che inquadra una nicchia vuota. L’interno, ad una sola navata con volta a botte lunettata, è ritmato da alte lesene. Sull’altare maggiore figura la tela tardo-seicentesca della Presentazione di Gesù al Tempio, e superiormente in asse con questa, l’ovale raffigurante Sant’Ignazio di Loyola. Ai lati dell’altare vi sono inoltre le tele riproducenti la Presentazione della Beata Vergine Maria e la Natività di Maria, opere settecentesche di Pietro Pasquale Martena.
CHIESA DI MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA
Eretta nel 1883 e sede di parrocchia dal 1962 al 2003 quando il titolo è stato traslato alla nuova chiesa della Santa Famiglia. Presenta una facciata in pietra leccese di gusto neoclassico, caratterizzata da quattro grandi colonne ioniche.
CONVENTO DI SANT’ELIA
Il Convento di Sant’Elia (noto ai più come Monastero di Sant’Elia) sorge su un’amena altura in località Terenzano in agro di Trepuzzi e dista due chilometri da Squinzano tre chilometri da Campi Salentina e cinque chilometri da Trepuzzi. Nella “Relazione dello stato de’ conventi de’ fr. Min. Cappuccini della Provincia d’Otranto” del 1650, si dice che il Convento di Sant’ Elia “fu edificato ad istanza delle terre di Campie e di Squinzano, le quali ambedue, con le loro elemosine, lo fabricorno et eressero secondo la povera forma cappuccina” Risale infatti al 1575 il consenso dell’ordinario Diocesano, Monsignor Annibale Saracino alla costruzione del Convento che nei primi anni ebbe solo funzione di semplice ospizio, per poi essere ufficialmente annoverato tra i Conventi di Terra d’Otranto nel 1584. Un grosso intervento di ampliamento, tutt’oggi visibile, fu realizzato nel 1758, allorquando il Vescovo di Lecce, Alfonso Sozi Carafa, ritenne il sito idoneo ad ospitare una sua residenza temporanea, ritenendo il luogo adatto alla meditazione e alla preghiera. Egli chiese ed ottenne dai superiori dell’ordine, di costruire a sue spese, un “casino” come residenza occasionale, con alcune condizioni: il “casino” doveva servire solo per la villeggiatura del Vescovo e dei suoi successori, assistiti dai soli domestici con l’esclusione però di ogni altro secolare; in assenza o morte del Vescovo pro tempore i commissari o gli amministratori apostolici non potevano godere di alcun diritto di residenza. Nell 1783, alla morte del vescovo Sozi Carafa, la sede episcopale di Lecce rimase vacante per nove lunghi anni, e la residenza episcopale di Sant’Elia rimase abbandonata subendo notevoli danni. Solo nel 1792, con l’elezione del nuovo Vescovo Salvatore Spinelli, il fabbricato venne risanato e stipulata una nuova convenzione tra il Vescovo e la comunità religiosa, convenendo che il casino fosse consegnato alla comunità dei frati, la quale era obbligata ad abitarlo e custodirlo senza apportare alcuna modifica. Con l’ordinanza Napoleonica del 7 agosto 1809 a cui fecero seguito le leggi repressive di Gioacchino Murat, i commissari governativi costrinsero i religiosi ad abbandonare la casa, i quali si rifugiarono nel vicino convento di Campi Salentina risparmiato dalla chiusura. Il sito passò prima nelle mani del Demanio e successivamente di privati e venne utilizzato per i più svariati scopi passando da ricovero per il bestiame ad accampamento delle forze alleate sul finire della seconda guerra mondiale. Una ventina di anni fa finalmente ritornò di proprietà pubblica e fu acquistato dai Comuni di Squinzano, Campi Salentina e Trepuzzi che iniziarono attività di recupero e restauro mai però completati tanto che purtroppo ancora oggi si trova in situazione di semi abbandono e soprattutto preda di vandali che continuano a deturpare ciò che con enormi sforzi economici si riesce a recuperare.
BIBLIOTECA COMUNALE
La Biblioteca Comunale venne istituita nel 1963 (deliberazione della G.M. n. 329 del 12-8-1963) su sollecitazione del Ministro della Pubblica Istruzione, che si proponeva, attraverso un servizio nazionale di lettura, di combattere l’analfabetismo. Il 3 giugno 1965, la Biblioteca venne aperta al pubblico (deliberazione G.M. n. 203 del 3-6-1965). La sua dotazione libraria era di 283 volumi. Nel 1978, essendo venuti a cessare i compiti e le funzioni del servizio Nazionale di Lettura, in attuazione di una legge di tre anni prima, la Biblioteca divenne COMUNALE (Legge n. 382 del 22-7-1975).
CASE A CORTE
Le abitazioni a corte sono situate nell’isolato delimitato da C.so Umberto, via Assunta e via San Giuseppe, zona più antica del paese. La corte ha funzione di filtro tra abitazione e strada e da questa è separata da un portale più o meno decorato in base alle caratteristiche economico-sociali dell’utente. Le abitazioni intorno alla corte sono caratterizzate da un fronte stretto e le stanze si dispongono una dietro l’altra. La scarsa dimensione della casa, in proporzione degli abitanti, porta ad un particolare uso degli spazi esterni, in cui si svolge l’attività domestica. Questa struttura rappresenta quella realtà urbana, i cui caratteri sono propri di una civiltà contadina. Tra le corti di Trepuzzi si distingue la “Curte Longa” per la sua testimonianza sul vecchio modo di costruire e per il settecentesco arco d’ingresso in carparo, realizzato con conci lavorati a punta di diamante.
PALAZZO BARRILE-SPINELLI
Comunemente chiamato Castello Nuovo, è una residenza fortificata, voluta dai Condò, feudatari di Trepuzzi, agli inizi del XVII secolo e abitata poi nel XVIII secolo dai duchi Carignani. Nel 1887 il palazzo ha subito restauri ed ampliamenti che ne hanno modificato l’aspetto originario. Presenta una sobria facciata con un elegante portale bugnato, finestre e una lunga balconata. L’edificio, di pianta trapezoidale, si articola intorno ad un cortile quadrangolare, e presenta una struttura a due livelli. Di pertinenza del palazzo è la cappella dedicata ai santi apostoli Giacomo e Filippo, eretta per devozione di Gian Domenico Condò di Lecce prima del 1640.
PALAZZO BIANCO
Sede municipale, fu costruito nel XIX secolo. L’edificio, realizzato in carparo, si sviluppa su due livelli ed è ornato da decorazioni scultoree. La facciata principale, con capitelli, presenta una bifora centrale sormontata dallo stemma di Trepuzzi e finestre timpanate ai lati. Sopra di esse corrono un fregio e un cornicione finemente decorati. Gli intagli, i capitelli e le strutture architettoniche sono opera del trepuzzino Adamo Miglietta. L’interno, con copertura a volta a spigolo, presenta dei dipinti in stile liberty, eseguiti dal pittore salentino Oronzo Pistone nei primi anni del Novecento.
PALAZZO PETRUCCI
Edificato a partire dal XVI secolo, il palazzo è ubicato nel nucleo antico del paese, accanto alla chiesa Madre. L’edificio, in carparo, si articola in due corpi. Sulla facciata principale si apre una portale bugnato con arco a tutto sesto, sormontato dallo stemma della famiglia Petrucci-Giugni e arricchito da mensole decorate con motivi naturalistici. Al primo piano è presente una loggia con balaustra lapidea impostata su mensole scolpite. L’interno ospita la biblioteca privata della famiglia, nella quale si raccolgono libri editi in un periodo compreso tra la seconda metà del XVI e l’inizio del XX secolo. Si tratta per lo più di opere di argomento giuridico-legislativo e storico-umanistico.
MASSERIE DEL TERRIOTORIO A NORD DI LECCE
Il territorio compreso tra Lecce-Squinzano-Casalabate e S. Cataldo era, un tempo, occupato da estesi possedimenti feudali per la maggior parte di proprietà di ordini religiosi. Aurio, Cerrate, S. Marco, S. Ligorio e il feudo di S. Giovanni o dell’Abatessa non erano soltanto entità geografiche ma fonti di cospicui guadagni. Su questi feudi si organizzò, a partire dal XV secolo, un fitto tessuto insediativo costituito prevalentemente da masserie fortificate, un sistema abitativo dello spazio rurale che per secoli ha dovuto fare i conti con le sanguinose e terrorizzanti incursioni piratesche. La fitta boscaglia a ridosso del cordone dunale (la foresta di Lecce) costituiva un sicuro nascondiglio per i pirati turchi che approdavano sulla costa adriatica salentina, e da quella fitta leccese gli assalti alle numerose masserie erano continui ed immediati.
PRINCIPALI EVENTI FESTE PATRONALI MERCATI E SAGRE
FESTA DELL’ASSUNTA
A Trepuzzi la festa patronale è dedicata alla Madonna dell’Assunta, l’annuale esplosione di luci e colori che richiama tutta la comunità in piazza a vivere ritualità e appuntamenti civili. La magia della festa è rappresentata dalle luminarie, dai prodotti tipici, dai fuochi pirotecnici e dall’ospite d’eccezione: la banda da giro nella cassa armonica. I festeggiamenti sono caratterizzati, infatti, dalla commistione delle bande musicali e il festival Bande a Sud.
FESTA DI SAN RAFFAELE ARCANGELO
È una festa tradizionale che si rinnova ogni anno nella quarta domenica di ottobre. San Raffaele Arcangelo, protettore dei viaggiatori, viene onorato con processione e festeggiamenti civili e religiosi che coinvolgono l’intera comunità. Alla celebrazione religiosa si affianca la Fiera degli animali e del bestiame e la degustazione di prodotti tipici locali.
MARTEDÌ MERCATO SETTIMANALE
DOMENICA DOPO PASQUA FIERA DELLA MADONNA DEI MIRACOLI
GIOVEDÌ (DAL 15/06 AL 30/09) DOMENICA (DAL 1/10 AL 15/06) MERCATO SETTIMANALE – CASALABATE
PUNTI DI INFORMAZIONE TURISTICA
PIAZZA LECCE, 1 – CASALABATE PRO LOCO
CASALABATE MARINA DI TREPUZZI
Mail: prolococasalabatetrepuzzi@gmail.com