“Un intervento che comprendiamo, che mira a contrastare l’uso improprio dei voucher senza creare ostacoli burocratici eccessivi per le imprese. La previsione dell’obbligo di comunicazione via sms è infatti un adempimento certamente sostenibile, soprattutto in confronto alle altre complicazioni burocratiche che gli imprenditori affrontano abitualmente nello svolgimento della propria attività”.
Così Confesercenti commenta l’ok preliminare alle nuove norme sui voucher arrivato oggi dal Consiglio dei Ministri.
“L’auspicio è che in questo modo si possa porre fine all’eccesso di polemiche sorto intorno allo strumento. La demonizzazione dei voucher, però, non giova a nessuno: i buoni lavoro sono utili sia alle imprese, soprattutto nella gestione dell’attività non programmabile, in particolare nei settori di commercio turismo e servizi, sia ad un’importante quota di lavoratori che desiderano un lavoro flessibile e non strutturato per poter far fronte agli impegni privati. Come ad esempio i genitori che si occupano principalmente della cura dei figli ma anche gli studenti universitari alla ricerca di un’integrazione del reddito. Un fatto che emerge con evidenza dai dati statistici degli impieghi dei voucher: i lavoratori che vengono pagati con i buoni sono soprattutto donne (nel 51,4% dei casi) e giovani, visto che l’età media non arriva ai 36 anni. Per questo riteniamo anzi che, se l’intervento di oggi si dovesse rivelare efficace, si dovrebbe passare velocemente ad una fase due per potenziare i voucher. In primo luogo alzando il tetto annuale di compensi percepibili dai prestatori ed anche di quello erogabile dalle imprese commerciali”.